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Filippo Bubbico*, 18 aprile 2011, ore 16:00

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Paul Klee, Così un sogno, disegno 1930.

Tratto da Maurice Henry, Antologia grafica del surrealismo, Mazzotta editore

 

Fra i generi letterari quello poetico è il più indicato a sollecitare nel lettore, in maniera soggettiva, quelle sfere dell'emotività che, partendo dall'anima, arrivano direttamente al cuore. La poesia spinge la fantasia alla ricerca di sensazioni indescrivibili non perché ricca di stucchevoli sentimentalismi quanto, piuttosto, perché le parole danzando leggere, una dopo l'altra, e, disponendosi ordinatamente al proprio posto come in uno schema geometrico compositivo di Paul Klee, trasmettono al lettore una infinità di sensazioni che toccano tutte le sfere sensoriali.

I componimenti poetici di Federico Scialpi esprimono una profondità d'animo che sollecita la ricerca di un immediato rapporto fra realtà e mondo interiore. I versi si intrecciano in una tessitura paziente e delicata dove ogni parola trova il suo posto e il suo limite come nei contorni di un dipinto in cui l'artista ha organizzato gli elementi della sua composizione.
La lettura della raccolta poetica "Il sogno e la ricerca" è piacevole perché l'analogia fra accordi musicali udibili e versi che defluiscono sotto gli occhi attenti del lettore trasmettono, quasi istintivamente, una toccante tenerezza e un crescendo di emozioni in cui si avverte la necessità del poeta di raffigurare "se stesso" e il proprio mondo interiore.

Le poesie scorrono una dopo l'altra, come in una teoria bizantineggiante ravennata, e la mente rimane rapita:

dalla metafora potente

Alla polvere ho donato
la mia immaginazione,
il caleidoscopio infinito di ricordi [...]

dal simbolo chiarificatore:

[...] e il disincanto fu cemento
al comune approdo.
Ora si vaga nel girone ignoto,
nell'abisso senza fondo [...]

e dall'allegoria:

[...] La più dolce in quest'inferno
è una strega che mi porge
un sorso di smeraldo dal suo occhio.

Le parole, nelle poesie di Scialpi, si piegano al linguaggio degli elementi visivi attraverso l'evocazione di ricordi, sensazioni ed emozioni e la vena poetica sfocia nella narrativa di quell'immaginario capace di far comprendere i limiti di una realtà che, molto spesso, si rivela evanescente:

Sullo scoglio derelitto e solo
s'appiglia il mare,
in tumultuosa pace [...]
... e intanto l'alba scende a stento
a dileguar nel fondo degli abissi. [...]

Dalla tensione lirica dei componimenti di Scialpi emerge un atteggiamento doveroso volto alla costruzione di una espressione poetica impegnata e profonda.

Federico Scialpi, Il sogno e la ricerca,
edizioni Albatros, 2011

* architetto, ordinario di Storia dell'Arte presso il Liceo Artistico "C. Levi", il Liceo Ginnasio "E. Duni" e l'Ipsar "A. Turi" di Matera

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