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Redazione, 27 novembre 2010, ore 13:00

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Reality is... Imperfect  
Pippo Lionni, Fact of Life, Laurence King, 2001

Noi handicappati siamo dei privilegiati. Sapete perché, ah?
Perché a volte ci regalano le terre confiscate ai mafiosi;
perché prendiamo la pensione senza aver fatto mai nulla;
perché abbiamo i parcheggi riservati;
perché andiamo gratis sia cinema che a teatro;
perché, se ad esempio prendiamo i mezzi pubblici, paghiamo il biglietto ridotto;
perché in Olanda, e dico Olanda, il sesso ce lo passa la mutua... e, purtroppo, solo in Olanda;
perché, una volta, almeno, avevamo le insegnanti di sostegno;
perché possiamo far finta di sbandare per toccare impunemente il culo alle donne;
perché a noi, a noi handicappati, ci chiamano con tremila nomi tutti diversi: "invalido", "disabile", "invalido civile", "affetto da deficit motorio", che sembra uno scooter ultimo modello. Addirittura ci chiamano "diversamente abili", che tu stai lì tutta la vita a pensare: ma a che cosa sono abile io? Non potevano spiegarmelo meglio? Eh!

Io sono un privilegiato.
Sì, perché?
Perché siccome sono handicappato, tutti pensano che io sia buono, indifeso, innocuo ed invece io sono handicappato e CAROGNA!
Però, diciamo la verità. Anche se abbiamo tutti questi privilegi, noi handicappati non possiamo avere una vita normale, una vita normale come tutti gli altri che possono fare qualsiasi cosa, che, ad esempio, lavorano, guadagnano e possono permettersi tutto.
No, noi non possiamo, noi siamo diversi!
A noi il lavoro stanca.
Per noi il lavoro è difficile da trovare.
A noi il lavoro non ce lo danno così facilmente perché... perché... perché... perché... perché, diciamoci la verità, noi non abbiamo voglia di fare un CAZZO!

David Anzalone in Vieni via con me, RaiTre, 22 novembre 2010

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Italia, Grégoire Basdevant, Colors 1000 Signs, Taschen

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