
In questi giorni si parla e si scrive molto del film di Antonio Albanese, uno dei comici più bravi che il nostro bel paese si vanta di avere e del suo personaggio Cetto La Qualunque, ricalcato sulla figura del presidente del Consiglio italiano.
Si è detto che il suo personaggio, con la sua comicità volgare, presuntuosa, arrogante, sia imitazione di titolari di imprese edilizie locali, che sicuramente ognuno di noi conosce: personaggi pieni di sé, intrallazzisti, così cafoni da intercalare nei loro pseudo-discorsi la frase “che cazzo capisci tu”, convinti di poter comprare tutto e che tutte le persone sono acquistabili, “dipende dal prezzo”. Buzzurri arricchiti.
Sono quei personaggi di paese che trovano come naturale sbocco alla loro prepotenza il fare politica, il candidarsi in un partito qualsiasi, non importa quale, o il costituirne uno nuovo, per continuare a far soldi nella più pura e spudorata illegalità, lo “scendere in campo”. È la storia chissà quante volte raccontata di un boss – che sia meridionale o settentrionale ha poca importanza – che, per difendere il suo piccolo impero di abusi edilizi ed evasioni fiscali, si candida a sindaco.
Si possono trovare esempi del genere nel cinema italiano. Per tutti valga la figura del costruttore Eduardo Nottola, protagonista de Le mani sulla città di Francesco Rosi. Si è anche affermato che la realtà di questi ultimi giorni ha largamente superato la fantasia di Albanese, di Giulio Manfredonia, dei suoi collaboratori e di altri autori che si sono confrontati sullo stesso argomento, che la realtà supera l’immaginazione.
Sarà forse vero, ma di fronte al film di Nanni Moretti, di cui sono state selezionate alcune memorabili scene, questa convinzione vacilla.
Nel film Il caimano, uscito sugli schermi italiani nel lontano 2006, non solo si anticipano fatti che siamo costretti a vivere in questi giorni, ma addirittura parole che colpiscono i nostri timpani non abituati ad ascoltare simili cretinate. Il personaggio descritto da Nanni Moretti è così perfetto nella sua potenza da far pensare che i politici attuali, così poveri di idee e così maledettamente tronfi del loro potere tanto da non accorgersi che perdono sempre l’occasione buona per stare zitti, lo abbiano preso come esempio da imitare. Un personaggio di finzione che diventa un personaggio reale! Un pupazzo che vuole essere uomo. Un mondo virtuale che vorrebbe diventare reale.
Ci auguriamo che personaggi che si credono così potenti diventino succubi del loro stesso gigantismo e della loro stessa finzione, così fragili da perdere le forze al ricordo di Rosebud, la slitta cara al cittadino Kane, protagonista di Quarto potere di Orson Welles.
Commenti
Con affetto, Peppenuccio
Di questi tempi, girando per le vie del mio paese si è soliti essere intrattenuti da persone di una certa età che ti chiedono:”e….perchè non sei candidato? Noi speravamo tanto nella tua presenza.”
Tali affermazioni ti fanno certamente piacere però in quei momenti un pensiero ti rimane sempre chiaro e fisso nella mente: ”fare politica in questi tempi decadenti significherebbe solo due cose: o che si è ancora incoscienti e succubi o che si è determinati a guadagnare un misero stipendio da assessore”
Ma quando il senso vero della politica è un altro, che è servizio, che è passione, che è amore per la propria terra e la propria gente, che è speranza di accendere negli occhi dei giovani quella luce che manca e dare alla comunità di appartenenza certezza e sicurezza di essere guidati da gente di spessore, di equilibrio e soprattutto di buonsenso, allora dici:”E’ meglio così. Lasciamo che siano altri a sopportare il peso di quest’onere”.
Non è abbandono per vigliaccheria ma è presa di coscienza che il popolo rimane e rimarrà popolo sempre, con i suoi limiti, le sue gelosie, le sue scelte sbagliate e che continuerà a scegliere le persone sbagliate che non amano la politica, quella vera, ma amano la politica attuale, ispirata solo dal relativismo più assoluto.
Nunzio Nicola Pietromatera
Con affetto, Peppenuccio
Il futuro dei nostri figli è nelle nostre mani.
da LA PACE è OGNI PASSO / La via della presenza mentale nella vita quotidiana. Ubaldini Editore, 1993, Roma (Titolo originale: PEACE IS EVERY STEP / The Path of Mindfulness in Everyday Life / Foreword of H.H. the Dalai Lama, BANTAM BOOKS, 1991, New York - Toronto - London - Sydney - Auckland)
Due punti:
1- Non bisogna "zittire" nessuno per nessuna ragione.
2- Un esempio praticabile per la riduzione dei conflitti in generale:
Una lettera amorevole al vostro deputato
Nel movimento per la pace c'è tanta rabbia, frustrazione e incomprensione. Nel movimento per la pace le persone sanno scrivere buone lettere di protesta, ma non sono altrettanto abili a scrivere lettere amorevoli. Dobbiamo imparare a scrivere ai parlamentari e al Presidente lettere che si lascino leggere, che non si gettino nel cestino. Il nostro modo di parlare, di pensare e di esprimerci non deve mai risultare offensivo. Il Presidente è una persona come noi.
E' possibile che il movimento pacifista adotti un linguaggio amorevole che sappia indicare la via alla pace? Penso che dipenderà da quanto le persone nel movimento per la pace sapranno "essere pace". Senza essere pace, non si può fare niente per la pace. Se non sappiamo sorridere, non possiamo aiutare gli altri a sorridere. Se non siamo in pace, non possiamo dare nessun contributo al movimento per la pace.La nostra speranza è di offrire al movimento una nuova dimensione. Spesso nel movimento per la pace abbondano rabbia e odio, da cui l'incapacità di adempiere al ruolo che gli compete. Occorre un modo nuovo di essere pace, di costruire la pace.
...continua
E poi... pensare fa male perchè aiuta a capire e capire vuol dire percepire una relatà diversa da quella rosea e bella che ci mostra il TG1. (punto)
Evitate di pensare, è più bello cazzeggiare. (punto)
Peppenuccio
Fresco di stampa, un libro del giornalista Mauro Bazzucchi, CRAXI VOSTRI. BREVIARIO DI SATIRA INCONSAPEVOLE.
Eran belli quei tempi
Lui e non i nipoti e pronipoti sporcaccioni, approfittatori e amorali, proprio come il "ghe pensi mi"
Coraggio, forza, ironia e determinazione aiuteranno a sopportare anche questo fino quando il "Cetto la Qualunque" di turno scomparirà sotto la valanga di voti che spazzerà via corrotti, corruttori, intrallazzatori, approfittatori, ciambellani e buffoni di corte (molto corti nel vero senso della parola).
Ivano