Biglietti di fine anno
L’elenco delle opportunità che si hanno nell’essere handicappati
Pippo Lionni, Fact of Life, Laurence King, 2001
Noi handicappati siamo dei privilegiati. Sapete perché, ah?
Perché a volte ci regalano le terre confiscate ai mafiosi;
perché prendiamo la pensione senza aver fatto mai nulla;
perché abbiamo i parcheggi riservati;
perché andiamo gratis sia cinema che a teatro;
perché, se ad esempio prendiamo i mezzi pubblici, paghiamo il biglietto ridotto;
perché in Olanda, e dico Olanda, il sesso ce lo passa la mutua... e, purtroppo, solo in Olanda;
perché, una volta, almeno, avevamo le insegnanti di sostegno;
perché possiamo far finta di sbandare per toccare impunemente il culo alle donne;
perché a noi, a noi handicappati, ci chiamano con tremila nomi tutti diversi: "invalido", "disabile", "invalido civile", "affetto da deficit motorio", che sembra uno scooter ultimo modello. Addirittura ci chiamano "diversamente abili", che tu stai lì tutta la vita a pensare: ma a che cosa sono abile io? Non potevano spiegarmelo meglio? Eh!
L'elenco
Io sono il boss, l’imprenditore,
il proprietario del partito dell’amore.
Io sono il Cesare, leader mondiale,
io sono il papy, l’utilizzator finale.
La Camera è mia, è mio il Senato,
sono io il padrone di Ibrahimovic e Pato.
C’ho banche e banchieri, c’ho case editrici,
c’ho Confalonieri, la Rai, Mediaset, gli attori e le attrici.
È mio Il giornale e il Viminale
e, è naturale, fra tre anni, il Quirinale
finalmente sarà mio, è un fatto personale
magistratura e Corte costituzionale.
Basta!
Quello che state per leggere è volutamente fazioso, nato sull'onda emotiva e, come si usa dire adesso, senza contraddittorio. Non ci può essere infatti contraddittorio fra chi cerca di parlare di cultura e chi ha come obiettivo soltanto l’accumulo di denaro.
Nel film dei fratelli Taviani Good morning Babilonia, Andrea e Nicola, artigiani toscani emigrati in America, trovano lavoro presso gli studi cinematografici dove stanno girando il film Intolerance di D.W. Griffith. Alla richiesta di competenze nella costruzione e nella installazione di scenografie per il film, rispondono di essere in grado di farlo perché sono i figli dei figli di Michelangelo, di Leonardo da Vinci, di Galileo etc. E l’elenco, si comprenderà, potrebbe continuare all’infinito, tanti e tali sono stati i nostri padri in qualsiasi settore della cultura, dell’arte, del linguaggio, del sapere.
Un monolite per don Francesco Cassol
Don Francesco Cassol, per otto anni, in estate, aveva attraversato a piedi la Murgia eleggendola a luogo privilegiato di preghiera e di meditazione. Quel generoso camminatore di pace, che cercava di nutrire la sua anima percorrendo i luoghi meno abitati e lontani dai modelli consumistici, ha trovato il 22 agosto scorso, proprio nella Murgia, una morte tragica e assurda, scambiato per selvaggina mentre dormiva nel suo sacco a pelo e ucciso da un bracconiere. È per dimostrare la solidarietà e la riconoscenza verso quest’uomo e la sua comunità di Longarone e dei Monti bellunesi che domenica 7 novembre, alle ore 10.30, presso il Pulo di Altamura, si renderà omaggio alla sua memoria, posando un monolite, opera dello scultore Vito Maiullari.
Al luogo dell’appuntamento ci si potrà recare a piedi, muovendo dal Santuario Madonna del Buoncammino di Altamura alle 9.00, in auto, dove sarà predisposto un parcheggio, in bicicletta o con una navetta partirà dal Campo sportivo - Mura Megalitiche sempre a partire dalle 9.00. Il ritorno è previsto entro le 13.00.
Dono, reciprocità, crescita sostenibile. Adesso
La decrescita serena, una sfida per il Mezzogiorno?
Serge Latouche
Professore Emerito di economia, università di Paris Sud-Orsay
Mercoledì 10 novembre 2010
Matera, Palazzo Lanfranchi
ore 19.30