Il lavoro ai tempi di internet
Una mia amica ha scritto su facebook che per lei è solo a febbaio che inizia l'anno nuovo. Se così è, allora si possono ricominciare le pubblicazioni sul blog mostrando come Stefania Lusini, illustratrice dal talento innegabile, racconta i mesi dell'anno per Intema srl, azienda di tecnologie informatiche lucana. Valga da buon auspicio.
Abcittà
abcittà
alfabetieri illustrati
progetti degli studenti ISIA
diploma accademico di 2° livello corso di Illustrazione
docente Chiara Carrer
21 gennaio – 13 febbraio 2012
La libreria del barbiere via Gioacchino Rossini, 38
Pesaro
Il percorso
abcittà è il risultato del corso del primo e secondo anno d’illustrazione.
Il percorso è costituito da ventidue libri di piccolo formato che raccolgono le riflessioni fatte dagli studenti sulla città, in forma d’alfabeto. Lo sguardo è stato chiamato a documentare, raccogliere, analizzare aspetti diversi della città, soggetti e paesaggi architettonici che raccontano un’umanità spesso sfuggente, appena accennata, carica di sentimenti e denunce. Gli appunti diventano immagini realizzate con strumenti molto diversi evidenziando come la tecnica sia portatrice di poetiche personali.
Il lapis e lo stregone
Va dato atto e merito ai pionieri del graphic design, che hanno iniziato il faticoso percorso a ridosso della seconda guerra mondiale, degli incredibili progressi che il g.d. ha compiuto nella sua trasformazione da"pittura pubblicitaria", considerata arte minore, a quello che è diventato, decollando verticalmente dopo gli anni '60 e per tutti gli anni a seguire sino ad oggi, nella sua trasformazione, in una vera e propria disciplina scientifica.
Lo sviluppo della segnaletica, della cartografia, dell'archigrafica, della grafica applicata alla comunicazione sociale, nel design dei francobolli, delle monete, nella descrizione per immagini dei fenomeni scientifici e statistici, tutto sostenuto da solidi studi sul cromatismo, sulla percezione ottica, sull'architettura del carattere ed altro ancora.
Appello: abbracciamo la cultura
La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l'arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli.
Marcel Proust
I Beni Culturali del nostro Paese sono un giacimento enorme di opportunità di crescita economica, sociale e culturale. Questo straordinario patrimonio ereditato dalla storia e di cui noi siamo custodi, appartiene all'intera umanità e questo carica il Paese della grande responsabilità di tramandarlo alle future generazioni. Sulla valorizzazione di questa immensa ricchezza l'Italia può costruire una strategia di sviluppo sostenibile per l'oggi e per il futuro.
Divieto di affissione
Utilizzare i muri del quartiere per esporre, come se fossero le pareti di una galleria. Ipotizzare un nuovo spazio urbano in cui i muri delle case, come le pagine di un giornale, diventino un modo per fare informazione, per raccontare storie, di casa nostra, e anche per aprire – come una sorta di televisione di strada – finestre sul mondo. È la doppia scommessa con cui si misura Divieto di affissione, progetto pensato per un quartiere di Torino, il Quadrilatero romano.
J. Wayne Productions, il ventennale
Rocco Lomonaco & Ferdinando Mazzitelli + J. Wayne Production
Bari, 11 novembre – 8 dicembre 2011
Museo Nuova Era
Per quest'occasione i due artisti, la cui collaborazione era assente dalle scene da diversi anni, presentano opere personali e celebrano anche il ventennale della J. Wayne Productions, laboratorio artistico immateriale nato nel 1991 a Montescaglioso (Mt).
La bicicletta dell'anarchico
I guai a Giuseppe arrivano dall’America.
Gli rovineranno il resto della vita.
A mettere in moto l’ingranaggio da cui non uscirà più è il console italiano di New York che il 31 gennaio del 1901 comunica al ministero degli interni che un certo Di Bello, o De Belli Giuseppe di Domenico, barbiere di Salandra, durante il soggiorno ad Hartford, nel Connecticut, si è occupato “attivamente della propaganda anarchica e della costituzione di gruppi partito”.
Sempre a suo dire, Giuseppe, che da due mesi è tornato in patria, ha portato “lettere di anarchici per i compagni d’Italia” fra i quali ha ricevuto l’incarico di tenere viva l’idea.1
Aliano fra letteratura e storia
Giunto come una divinità in incognito all’isola fra i burroni chiamata Aliano, Carlo Levi, il medico e pittore che nel 1935 il regime aveva condannato a tre anni di confino in Lucania per attività antifascista, attribuirà alle sue “terre nascoste” il merito d’averlo fatto umano.1
Si adottarono, in tempi e con modalità diverse, a vicenda.
Indubbiamente quell’Italia immersa in un tempo arcaico esercitò sull’intellettuale torinese una tale fascinazione da far quasi temere a chi lo conosceva che là potesse perdersi fra donne velate, capre, streghe ed angeli. “Non affondare troppo i tuoi occhi in quelli neri e senza fondo di quella gente…Parlami d’amore, non parlarmi di Aliano”, gli scriverà nel marzo del 1936 Paola Levi con la quale ha una relazione.2
Le guerre di Nando
Nando Sessa oggi ha 11 anni, vive a San Lucido, in provincia di Cosenza, e frequenta la prima media. I suoi nonni ne raccolgono i disegni dal 2006, quando di anni Nando ne aveva appena sei. Le "guerre di Nando", come le chiama nonno Rino, sembrano essere innumerevoli, tutte tratte dai suoi giochi di guerra: indiani, cowboy e soldatini di ogni tipo. Storie costruite con i giocattoli che seguono poi una direzione tutta loro e trovano realizzazione nel disegno. Da queste illustrazioni che dimostrano inequivocabilmente un talento innato, potremmo dire genetico, vengono talvolta ricavati dei segnalibri.